Il Cacio e pepe è un piatto caratteristico del Lazio.[1] Come suggerisce il nome, gli ingredienti del piatto sono molto semplici e includono solo pepe nero, formaggio pecorino romano e pasta.[1]Il tipo di pasta tradizionalmente più usato è il tonnarello.[2]
Come altri piatti della cucina laziale è preparato con ingredienti poveri, facilmente reperibili ed a lunga conservazione (durante la transumanza non era facile procurarsi cibo). Fonda le sue radici nella cucina di contadini e pastori dell'agro romano.
I primi osti che proponevano questo piatto nelle loro locande, erano soliti esagerare con il sale ed il formaggio al fine di "intorzare" o "allappare" i commensali in modo da vendergli più vino
Amatriciana
Nella ricetta dell'Amatriciana tradizionale, il sugo è composto da: guanciale di Amatrice De.Co. soffritto e sfumato con vino bianco secco, Pomodoro San Marzano o in alternativa Pomodoro pelato di qualità, formaggio pecorino di Amatrice De.Co. (proveniente dai Monti Sibillini o dai Monti della Laga), Olio extravergine di oliva, peperoncino fresco o essiccato, sale e pepe.
Come formato di pasta da condire per la ricetta dell'Amatriciana tradizionale STG di Amatrice occorre rigorosamente usare quello degli spaghetti. Amatrice stessa si fregia del titolo di "Città degli spaghetti all'amatriciana", come impresso anche sui cartelli stradali di benvenuto, che accolgono all'entrata in paese.
Gricia
Per quanto originaria d'Amatrice, la ricetta si è diffusa a Roma e nel Lazio, diventando così uno dei piatti tradizionali della capitale e della regione. L'Amatriciana romana viene preparata in diverse varianti, dipendenti anche dalla disponibilità di alcuni ingredienti. Mentre ognuno concorda sull'uso del guanciale, il pomodoro non è riportato nel manuale di Gosetti. La cipolla non è usata ad Amatrice, ma è riportata nei manuali classici della cucina romana.Sebbene nelle ricette più vecchie non venga indicato alcun grasso di cottura, o meglio sia utilizzato il grasso del guanciale, di solito come grasso di cottura viene usato prevalentemente l'olio extravergine d'oliva. L'uso dello strutto è anche attestato.
Nei territori romani, oltre alla cipolla, è fatto uso anche dell'aglio soffritto prima d'aggiungere il guanciale, mentre come formaggio si usa più spesso il pecorino romano al posto di quello amatriciano. È attestato anche l'uso di pepe nero al posto del peperoncino.
Come formato di pasta, i romani fanno uso di bucatini. Talvolta vengono usati anche rigatoni e tonnarelli.
Il nostro non è un furgoncino qualsiasi. E’ stato un lungo viaggio quello che lo ha portato fino alla nostra famiglia e quando è arrivato era un relitto pieno di ruggine e di avventure stampate addosso.
Le sue ruote hanno percorso i vicoli più bui di Marsiglia tra le mani veloci di una banda dal volto mascherato, i suoi sedili hanno sfiorato le più belle gambe del Can Can del Moulin Rouge, qualcuno dice di averlo visto addirittura in Germania sulla scena della disfatta di Hitler.
Lo abbiamo incontrato nei primi anni ’90 ed è stato un colpo di fulmine! Usato inizialmente per rifornire i nostri 4 locali, dal 2014 è stato attrezzato e trasformato nel food truck che è oggi.